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I filmati e le fotografie presenti in queste pagine sono prese da molte fonti diverse. Non c'è modo di dimostrare assolutamente che una di queste immagini rappresentino il vero. Non c'è ragione di scrivere e dire che una fotografia certa è un falso. Noi presentiamo solo ciò che è stato presentato a noi. Grazie.

sabato 15 gennaio 2011

VIMANA ASTRONAVI INDIANE?

Il termine vimāna indica un generico e mitologico oggetto volante, descritto in numerosi testi religiosi indiani (Veda, Vaimanika Shastra). Non sono state individuate, finora, evidenze fisiche di tali oggetti, ma la loro descrizione è diffusa, e viene persino descritto il loro uso nelle guerre mitologiche del Mahābhārata e del Ramayana. Secondo le descrizioni di questi testi sacri, i vimāna sono in grado sia di volare nell'aria, nello spazio e di immergersi sott'acqua.
I Veda sono un'antichissima raccolta in sanscrito vedico di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XX secolo a.C. l'India settentrionale, costituenti la Civiltà religiosa vedica, divenendo, a partire della nostra Era, opere di primaria importanza presso quel differenziato insieme di dottrine e credenze religiose che va sotto il nome di Induismo.Al loro interno si menzionano diversi tipi di Vimana, con diverse forme e dimensioni:
  • Il sole e carri volanti che ruotano tirati da animali, di solito cavalli
  • Il agnihotra-vimāna, con due motori (agnis in sanscrito significa "fuoco")
  • Il gaja-vimāna, con più motori (gaja in sanscrito significa "elefante")
Il Vaimanika Shastra (Scienza dell'Aeronautica) anche Vimanika, è un testo scritto in sanscrito che risale agli inizi del XX secolo ma che viene considerato antico (XIII secolo a.C.) dai cultori dell'archeologia misteriosa, Esso descrive la costruzione e i metodi di pilotaggio dei vimana, mitici veicoli aerei descritti nei testi vedici e dell'antica India. È composto da 3000 shlokas (versi), distribuiti in 8 capitoli. L'esistenza del testo fu rivelata pubblicamente, tramite un comunicato stampa, nel 1952 da G.R. Josyer, fondatore nel 1951 nella città di Mysore dell'"International Academy of Sanskrit Research". Secondo Joyser, il testo stesso sarebbe stato dettato tra il 1918 e il 1923. Una traduzione in hindi venne pubblicata nel 1959 da Swami Brahmamuni Parivrajaka, con il titolo di Brihad Vimana Shastra, e il testo in sanscrito con la relativa traduzione in inglese nel 1973 con il titolo di Vaimanika Shastra.L'edizione di Josyer venne integrata con delle illustrazioni di T.K. Ellappa, un disegnatore della locale università di ingegneria a Bangalore, ma che non fu menzionato come coautore nell'edizione del 1959.
Ci sono tuttavia notizie frammentarie riguardo a copie precendeti. Un manoscritto tenuto in custodia da Venkatachala sarebbe apparso nella libreria Rajakiya Sanskrit nel 1944. La stessa edizione di Josyer sarebbe stata compilata sulla base di un vecchio archivio trascritto dal telegu in sanscrito da Pandit Tallapragada Subba Row (1856-1890), che lo avrebbe consegnato a dei monaci Gelugpa committenti autori di traduzioni in tedesco fra il 1918 ed il 1923, di cui ora si sono perse le tracce.
A differenza di un moderno trattato di aeronautica che inizia, prima di dettagliare i concetti e i disegni dei veivoli, con il descrivere i principi generali del volo, il Vaimanika Shastra senza indugio, inizia con una descrizione quantitativa, di un particolare veivolo. La materia comprende "una definizione di velivolo, come si deve istruire e alimentare un pilota, piste di atterraggio, cibo, vestiti, metalli e la loro produzioni, specchi e il loro uso in guerra, ed una varietà di congegni e yantra. I veivoli venivano definiti con diverse tipologie: mantrik, tantrik e kritak, e con dei nomi: Shakuna, Sundara, Rukma e Tripura, tutti descritti dettagliatamente. Si sostiene inoltre che il Vaimanika Shastra sia solo una piccola parte (un quarantesimo), di un testo molto più grande, lo Yantra Sarwasa (‘tutto sulle macchine’) scritti da Maharishi Bharadwaj e altri saggi per il "beneficio di tutta l'umanità.
Nel 1991, la traduzione inglese e le llustrazioni del libro di Josyer furono ristampati da David Hatcher Childress con il titolo: Vimana Aircraft of Ancient India & Atlantis come parte della serie Scienze Perdute. Secondo Childress, gli 8 capitoli si trattano:
  • segreti per la costruzioni di aeroplani, come evitare di spezzarli, tagliarli, incendiarli, e distruggerli;
  • segreto per immobilizzare l'aeroplano;
  • segreto per rendere invisibile l'aeroplano;
  • segreto per ascoltare conversazioni del nemico in altri luoghi;
  • segreto per recupereare fotografie dell'interno di aerei nemici;
  • segreto per accertare la direzione di un aereo nemico in avvicinamento;
  • segreto per fare perdere conoscenza ai piloti degli aerei nemici;
  • segreto per distruggere aerei nemici.
La propulsione dei vimana secondo Kanjilal (1985) sarebbe dovuta a un "motore a vortice di mercurio", un concetto apparentemente simile alla propulsione elettrica, del quale Childress ha individuato un importante riferimento in un trattato di architettura dell'XI secolo: il Samarangana Sutradhara.
Fonte:Wikipedia

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