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I filmati e le fotografie presenti in queste pagine sono prese da molte fonti diverse. Non c'è modo di dimostrare assolutamente che una di queste immagini rappresentino il vero. Non c'è ragione di scrivere e dire che una fotografia certa è un falso. Noi presentiamo solo ciò che è stato presentato a noi. Grazie.

sabato 21 maggio 2011

CARAHUNGE INSTALLAZIONE ALIENA

Tra le montagne dell' Armenia nei pressi della città di Gori, sorge il sito megalitico di Carahunge. Il luogo risale a più di 7.500 anni fa: gli archeologi ritengono che intercorra uno stretto legame tra il complesso monumentale armeno e Stonehenge, datato per lo più al III millennio a.C.
Il professor Paris Herouni spiega di aver stabilito in modo sicuro l'epoca in cui Carahunge fu costruito come osservatorio astronomico usato da una civiltà avanzata. 

Il monumento preistorico è costituito da centinaia di pietre disposte in cerchi su una superficie di circa sette ettari. Molte di queste lastre basaltiche (per la precisione 85 su 224) presentano dei fori levigati, dai 4 a 7 cm di diametro: questi guardavano precisi punti dell'orizzonte 7.500 anni addietro. 
Il periodo di costruzione è stato accertato, studiando il moto del Sole, della Luna e delle stelle: sono stati indagati gli spostamenti apparenti degli astri dovuti all'inclinazione dell'asse terrestre in rapporto al fenomeno noto come precessione degli equinozi. l'Armenia è terra legata ad una cultura primigenia ed enigmatica, collegabile al fenomeno delle costruzioni megalitiche che, con dolmen, cromlech e menhir , influenzano un'amplissima regione euro-asiatica. 
Herouni asserisce che Carahunge prova come l'Armenia sia la regione in cui sbocciò la più antica civiltà del pianeta. 

Una primigenia popolazione concepì il complesso per stabilire: la levata, il tramonto e la culminazione dei corpi celesti, ma Carahunge fu anche centro culturale in onore di Ar, il dio del Sole, e di Tir, il dio della conoscenza. L’allineamento delle pietre corrisponde alla costellazione del Cigno, o per alcuni popoli la costellazione dell’avvoltoio. su alcune pietre armene sono effigiate creature molto simili a possibili alieni.

venerdì 6 maggio 2011

Alieni e le statuette DOGU

Le statuette Dogu, rinvenute in alcune caverne nei pressi della "baia delle fiamme enigmatiche", sull’isola giapponese di Honshu, sono risalenti al periodo Jomon (2600 - 1200 a.C.); ci fanno domandare se nel passato ci possano essere stati contatti tra l'uomo e alcune intelligenze extraterrestri. I lineamenti “alieni“ o meglio di “astronauti” di queste piccole statue di terra sono molteplici ed evidenti: 

1)un casco munito di una visiera sagomata per schermare il passaggio della luce solare;
2)un filtro per la respirazione  all’altezza della bocca; 
3)un collare di collegamento tra il casco e la tuta;
4)piccole tenaglie manipolatrici montate su teste snodate, al posto delle mani;
5)valvole di raccordo per tubi disposte sul petto della tuta.

 Uomini del neolitico ,non avrebbero di certo potuto immaginare e mettere insieme una tale mole di dettagli tecnologici di tute spaziali, se non li avessero osservati direttamente e da vicino. Inoltre, nella stessa zona, ad un centinaio di metri dalla tomba di Katsuhara, una delle pietre usate per la chiusura di una camera funeraria reca inciso il disegno di un "razzo" con tanto di alettoni a delta e fiamme posteriori. Queste considerazioni dovrebbero far riflettere e meriterebbero ricerche più approfondite da parte del mondo scientifico che si occupa di ricerca di vita su altri pianeti.