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I filmati e le fotografie presenti in queste pagine sono prese da molte fonti diverse. Non c'è modo di dimostrare assolutamente che una di queste immagini rappresentino il vero. Non c'è ragione di scrivere e dire che una fotografia certa è un falso. Noi presentiamo solo ciò che è stato presentato a noi. Grazie.

mercoledì 9 marzo 2011

Palenque, astronauta Maya

Palenque è un sito archeologico maya situato nello stato messicano del Chiapas, non lontano dal fiume Usumacinta e circa 130 km a sud di Ciudad del Carmen. È un sito di medie dimensioni, più piccolo rispetto a Tikal e Copán, ma contiene alcune delle più belle opere di architettura e scultura che i Maya abbiano prodotto.
L'area abbraccia circa 2,5 km², ma si stima che si sia esplorato meno del 10% della superficie totale che raggiunse la città, in quanto ancora moltissime strutture rimangono coperte dalla foresta. Nel 1981, Palenque fu designata "Zona Protetta" e nel 1987 l'Unesco la dichiarò Patrimonio dell'Umanità.
Il Tempio delle Iscrizioni, risalente a circa il 675è il momnumento funebre del re Pacal. È uno degli edifici più significativi del sito ed una delle tombe più notevoli del centroamerica, ospitando il secondo geroglifico per lunghezza del mondo Maya (il primo è il geroglifico di Copan). Il tempio è costruito su una piramide a gradini posizionata nella zona est del sito archeologico. La piramide ha una base di 60 m x 42,5 m ed una altezza di 27,2 m. Il tempio sovrastante ha una base di 25.5 m x 10.5 m ed una altezza di 11.4 m. Le pietre più grandi pesano da 12 a 15 tonnellate e sono posizionate sulla cima della piramide. Il volume totale della piramide e del tempio è di 32500 metri cubi.
Nel 1952 Alberto Ruz Lhuillier rimosse una pietra del pavimento in una sala del tempio e scoprì un passaggio segreto che conduceva, attraverso una lunga scalinata, alla tomba di Pakal. La tomba di Pakal è rinomata per l'enorme sarcofago decorato con bassorilievi, per i ricchi ornamenti che ornavano Pakal e per le sculture di stucco che decorano le pareti della tomba.
Unico nel suo genere è il condotto che conduce dalla tomba stessa, attraverso la scalinata ad un buco nella pietra che chiudeva l'ingresso. Questo condotto è probabilmente un parallelo architettonico al concetto dell'abbandono dell'anima al momento della morte nell'escatologia Maya; tesi avvallata anche dalla presenza di un'iscrizione: ochb'ihaj sak ik'il (la via d'ingresso del bianco alito) usata per riferirsi all'abbandono del corpo da parte dell'anima.
Il bassorilievo presente sul coperchio del sarcofago è oggetto di grandi discussioni tra gli archeologi. Vi è rappresentato il re Pakal, nelle sembianze di una manifestazione del dio maya del mais che sta emergendo o inabissandosi nel mondo dei morti. Archeologi e studiosi non hanno ancora spiegato in maniera chiara cosa rappresenti realmente, un uomo con un copricapo simile
a un casco, in posizione seduta, mentre guarda attraverso una
sorta di cannocchiale all'interno di una capsula che
lancia fiamme dai lati.
Quando si rimosse il sarcofago, fù ritrovato un sacello datato 692 d.C., contenente le ossa di un uomo alto 1 metro e 73(un gigante rispetto alla popolazione indigena), con un cranio coperto da una maschera di giada  dalla forte sporgenza verso l'alto.
Una sagoma del tutto simile alle tipiche statue funebri egizie.
Fin dall'inizio ha generato grande suggestione la teoria che si
trattasse della tomba di un alieno disceso tra i Maya con la
sua astronave: il bassorilievo lo testimonierebbe così come le dimensioni
abnormi di cranio e scheletro. Oggi invece qualcuno sostiene che sia
l'immagine del re Quetzalcoatl dotato di poteri straordinari,
altri giustificano il tutto ipotizzando relazioni culturali tra
i Maya e gli Egizi, altri ancora molto più
realisticamente dicono che altro non sia se non un'immagine metaforica del
viaggio umano verso il mondo ultraterreno.
Fonte: Wikipedia


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